VIAGGIANDO IN TRENO
Pensieri oziosi di un ozioso 2.0
Ho sempre amato viaggiare in treno e da quando in Italia esiste l’alta velocità ne sono un estimatore. E così, viaggiando sul Freccia Rossa, trovo ogni volta sui sedili la rivista stampata in quantità industriale da Treni Italia per svagare i viaggiatori.
La sfoglio appena. Come in ogni rivista che troviamo in aereo piuttosto che nella sala d’attesa del dentista, gli articoli sono leggeri e senza pretese: sull’ultimo numero c’era un immancabile articolo sulla creatività italiana all’Expo di Milano, accompagnato da una fantasiosa elaborazione fotografica della Galerie des Glaces del castello reale di Versailles. Di certo non è il caso di farsi troppo domande su quale sia il nesso fra la creatività italiana e Versailles.
Sempre sull’ultimo numero, c’era un articolo dal giocoso titolo “droni a catinelle”. Non sono molto aggiornato sulle meraviglie della scienza e della tecnica; so che i droni hanno impiego militare come ricognitori e bombardieri; su qualche rivista ho letto che sono utilizzati per le vedute dall’alto dei servizi fotografici di matrimonio; un collega di lavoro molto possidente e molto timoroso del fisco mi disse che i comuni usano i droni per mappature aeree che poi servono per accertamenti in materia di TASI e IMU.
Leggo l’articolo e scopro altri utilizzi che nulla hanno a che fare con matrimoni e imposte immobiliari e che mai avrei immaginato. I droni servono per combattere la deforestazione: spargono sementi pregerminate che diventeranno alberi. Servono per recapitare strumenti di primo soccorso in luoghi lontani da ogni ospedale. Infine, i droni servono “per aiutare le forze dell’ordine durante le sommosse, sparando proiettili di gomma, capsule colorate e spray urticanti.” Per una rivistina leggera e disimpegnata non è male.
In questo momento storico la difesa dell’ambiente e la sanità non sembrano riscuotere grande attenzione da parte della politica: al pari della scuola pubblica e della previdenza sono troppo costose, troppo pesanti per il bilancio pubblico, troppo legate al vecchio e desueto stato sociale, insomma un fastidioso retaggio del secolo passato. Sarò sincero, ho qualche dubbio sulla fortuna del drone forestale e del drone sanitario.
Chissà se il drone antisommossa è più al passo coi tempi. Non vorrei che riportasse di attualità un’inquietante battuta de “Il console onorario”, il film tratto dall’omonimo romanzo di Graham Greene e ambientato in un indefinito paese sud americano negli anni ’70. “In questo paese di efficiente c’è soltanto la squadra politica della polizia e il battaglione antisommossa dei paracadutisti. Tutto il resto, o non esiste o è inefficiente.”
Speriamo che le competenze politiche e sociali dell’esperto in droni siano analoghe a quelle dell’esperto in architettura barocca italiana piuttosto che francese.
Alberto Massaia
alberto.massaia@fisac.net
venerdì 11 dicembre 2015 - Alberto Massaia, Suggestioni -
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