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Una mail ti cambia la vita

editorialeCi sono quelle volte che poi cambia tutto. E’ una giornata come un’altra. Hai servito i tuoi clienti, fatto le telefonate, letto le mail che ti ricordano di sorridere (che poi se qualcuno pensa di dovertelo ricordare tutti i giorni, che devi sorridere, alla fin fine ti vien da pensare che così tanto da sorridere non ci deve essere), stai per chiudere il computer e… la vedi. La mail. Non quella solita, del sorriso. Questa è LA MAIL. Così, tutta in maiuscolo. Quella del Big Boss in persona. Che ti scrive. A te, di persona personalmente. E ti dice, appunto, che niente sarà più come prima. Recepisci la notizia, e te vai a casa. Ci rimugini, ma non hai capito proprio bene bene bene.

Il giorno dopo guardi delle slide, non quelle allegate alla mail, che non ci sono, ma quelle che ti ha passato il Sindacato. E scopri che non ci sono più le Aree, ma in compenso ci saranno nuovi direttori di Area a centinaia, e i gestori saranno tutti retail, ma esisteranno le filiali retail e le filiali personal. E che nella stessa filiale (intesa come muri) ci saranno due filiali diverse, con due editoriale2Direttori diversi. E non ci saranno più i coordinatori commerciali, ma anche sì. E che le filiali estese (ma non tutte) avranno orario di cassa ridotto. E che non tutte le filiali saranno definite dai muri che le ospitano, ma ci saranno le filiali diffuse, come gli alberghi. Come gli alberghi, ti viene da pensare.

Vacanze, ti viene da pensare. Che quest’anno ha pure piovuto sempre. E non ci sono più le estati di una volta, ti viene da pensare. Ma è un attimo, perché ogni pensiero ne chiama un altro e un altro ancora. E allora pensi che anche il lavoro non è più quello di una volta, ti ricordi che anche la mail del Big Boss te l’ha appena detto, giusto ieri, che niente sarà più che prima.

E allora ricominci a leggere le slide e dopo un po’, mettendo insieme le infinite informazioni, confuse e anche un po’ criptiche che emergono dalle pagine che sfogli, ti viene il sospetto che questa volta il cambiamento ci sarà per davvero e sarà pesante. Non è chiaro come, verso dove. Non è spiegato benissimo, probabilmente nei particolari attuativi non è del tutto chiaro nemmeno a chi ha progettato il tutto, ma certo qualcosa emerge chiaramente. Ti sembra di capire che l’azienda ha scelto di abbandonare i modelli organizzativi rigidi tarati sulle esigenze interne e sta andando verso modelli flessibili orientati alle aspettative della clientela. E mentre questo pensiero prende forma, ti sembra anche giusto, condivisibile. Bello, ecco. Persino bello.

editoriale1Ma poi ti ricordi di tutte le volte che tra i piani aziendali e la loro concreta attuazione c’è stato un mare enorme e tempestoso. Ti ricordi il mondo surreale dell’accoglienza, Intesasanpaolo style (click qui). Ti ricordi le contraddizioni tra il modo in cui viene erogato il credito e come invece dovrebbe essere fatto (click qui). Le procedure kafkiane per la gestione del personale, Intesap in primis (click qui). Pensi alle contraddizioni tra il desiderio di motivare il personale e la gestione assurda e punitiva dei trasferimenti, quelli effettuati e ancor di più quelli negati (click qui).

Ti ricordi e pensi a tutto questo e ti chiedi se valga la pena di crederci, ancora una volta. E aspetti e non sai che cosa aspettarti (click qui).

Bene, la FISAC ha deciso ancora una volta di non aspettare. Stiamo facendo il punto su quanto è stato presentato dall’azienda. Ci editoriale3confronteremo con l’azienda per normare al meglio le ricadute di questa riorganizzazione. E se flessibilità e orientamento al cliente sono le nuova parola d’ordine, allora gli stessi concetti devono valere anche per i colleghi, a incominciare dalle gestione dei turni, degli orari, delle esigenze individuali e personali.

Infine, poiché niente sarà più come prima, anche noi del Tasso abbiamo pensato di scrivere di persona personalmente al Big Boss (click qui). Lo ha fatto la più giovane di noi, una che nel cambiamento, quello vero, evidentemente ci crede ancora. Per ricordargli che la credibilità nel cambiamento si conquista a partire dal rispetto degli impegni…

 

Articolo di Paolo Barrera
barrera@fisac.net

 

 

 

 


martedì 30 settembre 2014 - Editoriali, Paolo Barrera -
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