.

Click qui per la HOME PAGE dell'ultimo numero ..

Diamo i numeri? Indagine Flexi

02numbers8.00/16.30; 11.48/20.00; 9.00/13.00; 6 x 6; 8.00/14.00; 10.30/19.00; 12.30; 14.15… e così via, da alcuni mesi in molte delle nostre filiali questi numeri si accavallano e si confondono… e CI confondono!!!

Mettiamoli in ordine: sono gli orari dei turni delle filiali con orario esteso, più quello creato “ad hoc” per colleghi con problemi di forte pendolarismo o personali, più il range di orario dell’intervallo per il pranzo nelle filiali con apertura continuata, e per finire altri 2 numeri: 37, le filiali con orario 8.00/20.00 e 22, le filiali che ad agosto cambieranno nuovamente orario e cioè 8.00/16.30. Ah, e non dimentichiamo le altre filiali “normali” con il loro tipico 8.25/16.55, gli orari dei vari p/t: i normali 8.25/13.25, oppure alcuni giorni 8/18 o 9/19 o un sabato si e uno no, e chi fa due turni, cioè non lavora mai il sabato, e chi fa spesso, troppo spesso 6×6 e serale, e chi dalle Flexi vuole scappare, e chi invece comincia ad apprezzare i nuovi orari, e chi dice che in cassa dopo le 16.30 non si devono più fare operazioni, e chi fa operazioni anche in circolarità fino alle 19.45, e chi riceve indicazioni precise sull’ora di intervallo e chi si mette d’accordo con i colleghi, chi non cambia mai turno e chi lo cambia sempre, chi durante la ex pausa pranzo ha un sacco di lavoro, chi non vede entrare nessuno, chi deve implorare i clienti perché vengano negli orari “nuovi”, chi dice che il sabato c’è un gran flusso di persone, chi dice che non entra nessuno; chi deve spiegare ai clienti che il sabato no, la cassa non c’è, e chi non riesce più a parlare con il vicino di scrivania perché fa un turno diverso dal suo, chi…

02images1921Insomma, una gran confusione: quello che è certo è che ogni filiale Flexi è diversa dalle altre! Per motivi oggettivi: una filiale in periferia è diversa da una filiale in pieno centro città e da una in pieno centro di provincia e da una in montagna, e questo lo sapevamo già; una filiale con tanti pendolari o con tante neo mamme è diversa da una filiale i cui colleghi abitano tutti nei dintorni, e questo fa sì che i problemi esistenti si acuiscano ed esplodano con i turni. Ma le Flexi si differenziano anche per motivi soggettivi: le disposizioni date centralmente dall’azienda relative all’organizzazione del lavoro non sempre sono univoche o chiare o, semplicemente, applicabili (es: se la filiale è in periferia o in provincia in una zona magari poco frequentata la sera, o ha una determinata tipologia di clientela, con tutta la buona volontà dei colleghi, non si riesce a convincere il cliente a entrare in filiale quando vogliamo noi e cioè nei nuovi orari). Aggiungiamo inoltre che l’evoluzione del modello “orari estesi” è continua, nel senso che, grazie anche alle nostre segnalazioni, l’azienda cerca, in corso d’opera, di rimediare o migliorare o modificare il progetto nella sua concreta applicazione: i problemi che si sono riscontrati a febbraio sono diversi da quelli che possiamo riscontrare oggi, qualcuno si è risolto, altri si sono creati, altri sono sempre lì, tenaci.Intanto l’azienda ha presentato alla stampa i risultati di 3.500 questionari da cui emerge, tra l’altro, che “oltre il 30% degli intervistati dichiara che grazie ai nuovi orari andrà più frequentemente in filiale” e noi ci chiediamo: sì, ma a fare cosa? E a che prezzo? Certo, aumentare gli orari ha ampliato per qualche cliente la possibilità di venire in filiale in momenti prima preclusi, ma ha peggiorato pesantemente il servizio per i clienti che vengono nei soliti orari, creato tensioni e carichi di lavoro insostenibili per i pochi colleghi via via presenti. E non sono ancora cominciate le ferie… Insomma, ci siamo detti che occorreva anche da parte nostra trovare un sistema, un metodo per avere sempre il polso di una situazione complessa, sempre in evoluzione e in mutazione, raccogliendo quanti più dati possibili attraverso un lavoro di monitoraggio e analisi che segue l’evoluzione del modello “orari estesi” nella sua concreta e quotidiana applicazione: è vero che la maggior parte dei nostri sindacalisti lavora in una filiale Flexi e/o segue filiali Flexi, ed è quindi ben al corrente di quanto accade e di quali problematiche si possano sviluppare, ma, come ho detto prima, ogni filiale Flexi è in gran parte un “mondo” a sé. Abbiamo ritenuto quindi che seguire un unico modello di indagine, condiviso e valido per tutti, ci avrebbe portato a conoscere meglio e in modo il più omogeneo e oggettivo possibile questa variegata e mutevole realtà. Non solo: questa indagine viene svolta nelle 10 aree di Intesa Sanpaolo in tutta Italia, così da avere il polso della situazione non solo, per così dire, “a casa nostra”, ma in modo più ampio possibile, confrontando realtà molto diverse anche per quanto riguarda la spinosa questione “organici.

TassoLenteQuindi, abbiamo preparato uno schema di rilevazione che attraverso una serie di ”interviste” a vari colleghi impegnati nei diversi ruoli di ciascuna delle filiali Flexi ci consenta di avere una mappatura omogenea della situazione esistente. Abbiamo cominciato a raccogliere questi dati a partire dalla seconda metà di maggio, e contiamo di avere, alla fine delle interviste, una “scheda” per ognuna delle 37 filiali Flexi. Le elaboreremo, le confronteremo con quanto raccolto nelle altre 9 aree, le aggiorneremo, le utilizzeremo nelle Flexi di prossima apertura (settembre?) e, naturalmente, daremo conto in forma sintetica del progress di questo lavoro. L’obiettivo è quello di formulare un’elaborazione rispetto allo sviluppo di questo controverso ma strategico progetto aziendale, di mettere in comune queste analisi con quelle che ciascuna sigla sindacale elaborerà in questo periodo e  formulare una sintesi che consenta a tutto il Sindacato di interloquire con l’Azienda sulla base di dati oggettivi per formulare proposte di revisione e modifica delle modalità di attuazione del progetto Flexi. Quindi, nel mese di giugno e fino a metà luglio, ci vedrete nelle filiali “armati” di scheda per l’intervista; sappiamo già, per esperienza, che tutti voi siete molto disponibili a rispondere alle nostre domande, e anzi le arricchirete con considerazioni personali che saranno molto preziose. Grazie a tutti, e alla prossima “puntata” di “diamo i numeri?”!

02vigna Bruna Vigna
bruna.vigna@intesasanpaolo.com

 

 

 

 

 


lunedì 17 giugno 2013 - Bruna Vigna, Organizzazione del Lavoro -
Commenti
Scrivi (e leggi) qui di seguito, commenti, integrazioni, correzioni, notizie ecc. da condividere col mondo, relativamente a questo articolo.

ma la parola sciopero non vi dice niente…?

Rispondo io solo perché Bruna, l’autrice dell’articolo, è in ferie per due settimane…
Certo che la parola sciopero ci dice qualcosa… lo sciopero l’ha inventato il sindacato e la CGIL è il più antico sindacato in Italia, con oltre 100 anni di vita… 
Ci dice talmente tanto che sappiamo bene che lo sciopero è l’arma “ultima” per costringere l’azienda a tornare indietro da posizioni assolutamente irricevibili e su cui non è disposta a negoziare. Non è questo il caso, per quanto impopolare sia questa affermazione. Gli orari estesi, come abbiamo ribadito in varie occasioni e anche in altri articoli di questo stesso numero, non sono altro che uno spiacevole e controverso tentativo di trovare una soluzione alla questione dei livelli occupazionali e della redditività aziendale. Un tentativo condiviso nello spirito, ma monitorato e “incalzato” nelle sue concrete applicazioni, che purtroppo, molto spesso, rivelano improvvisazione, pressapochismo e incapacità organizzativa. Si tratta di problemi molto gravi, che abbiamo il dovere di affrontare e risolvere. Non per affossare il progetto in quanto tale, ma per costringere l’azienda a dotarsi di strumenti idonei a farlo funzionare davvero. Sempre che sia possibile, se no ovviamente occorrerà tornare indietro. Ed è quello che pretenderemo, se non sarà possibile trovare soluzioni idonee. In quel caso, anche con la vertenza, se non ci saranno altre soluzioni…
Paolo Barrera

Pubblica commento

(required)

(obbligatorio)


  • Paolo Barrera ha detto:

    Rispondo io solo perché Bruna, l’autrice dell’articolo, è in ferie per due settimane…
    Certo che la parola sciopero ci dice qualcosa… lo sciopero l’ha inventato il sindacato e la CGIL è il più antico sindacato in Italia, con oltre 100 anni di vita… 
    Ci dice talmente tanto che sappiamo bene che lo sciopero è l’arma “ultima” per costringere l’azienda a tornare indietro da posizioni assolutamente irricevibili e su cui non è disposta a negoziare. Non è questo il caso, per quanto impopolare sia questa affermazione. Gli orari estesi, come abbiamo ribadito in varie occasioni e anche in altri articoli di questo stesso numero, non sono altro che uno spiacevole e controverso tentativo di trovare una soluzione alla questione dei livelli occupazionali e della redditività aziendale. Un tentativo condiviso nello spirito, ma monitorato e “incalzato” nelle sue concrete applicazioni, che purtroppo, molto spesso, rivelano improvvisazione, pressapochismo e incapacità organizzativa. Si tratta di problemi molto gravi, che abbiamo il dovere di affrontare e risolvere. Non per affossare il progetto in quanto tale, ma per costringere l’azienda a dotarsi di strumenti idonei a farlo funzionare davvero. Sempre che sia possibile, se no ovviamente occorrerà tornare indietro. Ed è quello che pretenderemo, se non sarà possibile trovare soluzioni idonee. In quel caso, anche con la vertenza, se non ci saranno altre soluzioni…
    Paolo Barrera

  • yes-->

    Altri articoli in questa categoria: - Mario Ricca, il nostro nuovo Sindacalista “Personal” - - La sostenibile concretezza dello sviluppo - - Diverso da chi? - - Fattore Umano - - INASTRONAVECONME -

    You might also like

    GLI ORARI CAMBIANO, I TURNI PEGGIORANO… Quando l’Azienda sembra affermare, attraverso le proprie scelte: “vorrei tornare indietro, ma non...
    Rilevazione flexi: i dati Come vi avevamo comunicato nell’ultimo numero del Tasso, uscito prima del periodo estivo, abbiamo concluso...
    RLS e banca estesa… La storia continua! Nell’ultimo numero del TASSO c’eravamo lasciati con una serie di informazioni in merito alla situazione...
    La coperta flexi di Linus… "Benché molto giovane, Linus è molto saggio . È anche devoto ad una divinità personale, il Grande...

    Articoli collegati che potrebbero interessarti: - Mario Ricca, il nostro nuovo Sindacalista “Personal”-- La sostenibile concretezza dello sviluppo-- Diverso da chi?-- Fattore Umano-- INASTRONAVECONME-
    I diritti di autore del personaggio "Tasso" sono di Gianfranco Goria.



    Registrati  |  Collegati
    E se volete rilassarvi un poco, fate click qui di seguito...