Storie… estese
Avevamo votato in assemblea il contratto nazionale, e lì c’era per le banche la possibilità di aprire gli sportelli dalle otto alle venti senza ulteriori accordi aziendali. Poi avevamo votato in assemblea l’accordo su occupazione e produttività del 19 ottobre, e lì c’erano un paio di tutele aggiunte, sulla durata massima di un’ora per l’intervallo pranzo (per evitare gli orari spezzati da incubo degli ipermercati!) e sulla distribuzione dell’orario su cinque giorni per il turno del sabato. Avevamo votato a maggioranza, non proprio schiacciante ma sempre maggioranza…. E sapevamo le ragioni che avevano sostenuto l’invenzione degli orari estesi: sostenere i ricavi in una fase di redditività del settore in caduta libera, e proteggere i livelli di occupazione.
Dunque sapevamo e avevamo discusso e anche litigato alla grande. E da maggio dello scorso anno l’azienda teneva in pentola il progetto orari, presentandolo, poi rimandandolo, poi modificandolo. Tanto che qualcuno aveva forse sperato che non facessero sul serio…
E invece, adesso ci siamo. E la nostra vita lavorativa cambia davvero e cambia così tanto che non ci ricordiamo niente che possa reggere il paragone. Nemmeno noi vecchi, che abbiamo cominciato quando le banche erano chiuse al pomeriggio!
Il mio é un punto di osservazione “privilegiato” sul fenomeno banca estesa, perché é doppio: faccio cassa in una delle prime filiali partite, e faccio la sindacalista per la fisac girando altre filiali e partecipando agli incontri di area con l’azienda. Così, in parte per esperienza diretta, in parte rielaborando dati altrui, un po’ di “storie estese” da raccontare le ho…
La storia piú importante, quella a monte, é la storia degli organici. Una lunga storia, che in area Torino si perde nella notte dei tempi… Il che significa semplicemente che da noi i numeri dei colleghi della rete sono stretti, gli esuberi da crollo dell’operatività sono un fenomeno assai poco conosciuto, le risorse in arrivo da servizi centrali praticamente inesistenti, le chiusure/accorpamenti delle filiali piccole in netto ritardo rispetto alla partenza di banca estesa. In sintesi: l’orario di sportello aumenta, il numero dei colleghi no. E certo! Lo sappiamo bene che il piano é su base nazionale, che le realtà degli organici sono a macchia di leopardo, che le ristrutturazioni e le semplificazioni societarie producono esuberi che non possono essere impacchettati e spediti da una regione ad un’altra. Sappiamo tutto… Ma intanto rischiamo di affogare, prima ancora di arrivare al mare del periodo estivo! Rischiamo di offrire un netto peggioramento del servizio nella mattinata, in cambio dell’estensione verso la sera ed il sabato. E già su Specchio dei Tempi un giro ce lo siamo fatto…Se invece attivassimo le liste di trasferimento dai servizi centrali del nostro territorio e facessimo formazione intensiva pro sportellisti? Se accelerassimo la chiusura pomeridiana delle filiali piccole limitrofe alle filiali estese, consentendo la collocazione dei part time in quelle ad orario ridotto, e la presenza dei tempo pieno nelle filiali ad orario esteso, in modo che aumenti la platea per i turni e si possa alleggerire il carico per ogni singolo lavoratore?
Sì, perché un’altra storia estesa é quella dei part time… Per i colleghi che ancora non lo sapessero, l’estensione degli orari si fonda su tre turni: dalle 8 alle 16,30, dalle 11,48 alle 20, più il turno del sabato che varia a seconda che il sabato sia dalle 8 alle 14 (in questo caso si fa un 6 per 6) oppure sia dalle 9 alle 13 (in questo caso si fa un giorno di riposo in settimana e gli altri giorni 8/17,30 e uno 8/17). Insomma é un bel casino, mettere insieme i vari turni per coprire tutto e tutti i ruoli possibili. Gli unici a non poter essere coinvolti nella turnazione sono i part time (a cui si aggiungono i titolari di legge 104 per sé), in quanto il loro orario di lavoro é certificato in quantità e distribuzione alla direzione provinciale del lavoro e può essere variato solo a scadenza o con una richiesta scritta di rimodulazione fatta dalla lavoratrice e approvata dall’azienda. Tradotto: nemmeno volendo, la collega potrebbe passare da un turno all’altro. E allora? Questo ovviamente costituisce una protezione per la lavoratrice, ma nello stesso tempo un carico maggiore per i tempo pieno della filiale che dovranno coprire più turni. Considerando che i part time si concentravano storicamente più nelle filiali grandi, che sono quelle oggi coinvolte da banca estesa, si capisce facilmente come possa diventare un problema, soprattutto con l’estensione degli orari lunghi ad un sempre maggior numero di filiali: come proteggere i part time? come ottenere concessioni e rinnovi? come evitare un eccesso di turnazione sui tempo pieno? Non é questione semplice. Ma di certo potrebbe contribuire molto alla soluzione l’esistenza, citata sopra, di filiali medio/piccole intorno alla filiale estesa, con un orario di apertura ridotto, che consentirebbe l’utilizzo dei part time e lo spostamento di colleghi “turnabili” sulla filiale che ne ha bisogno. Altra soluzione potrebbe arrivare dalla possibilità di modulare diversamente gli orari dei part time (esempio includendo dei sabati…) Ma sappiamo tutti che nel caso delle mamme part time con figli piccoli, funzionerebbe ben poco…
Altra storia sono i criteri con cui vengono stabiliti i turni. Dopo un approccio iniziale dell’azienda estremamente rigido, e dopo le rimostranze di lavoratori e sindacati, siamo ora ad una gestione molto più flessibile e “libera”: il turno del collega può durare una settimana, due o quattro; la programmazione può avvenire per una, due,tre, quattro settimane; il preavviso con cui viene comunicata la programmazione dei turni può essere di una, due, tre, quattro settimane. Insomma siamo in una situazione in cui davvero molto é demandato alla valutazione ed alla capacità delle singole direzioni. Questo offre il vantaggio di poter affrontare localmente eventuali trattative sul tema, ma presenta anche il rischio di avere situazioni gestite male difficili da correggere, a causa dell’assenza di regole certe sulla costruzioni dei turni. In tutti i casi, la presenza di un sindacalista che “veglia” su quanto accade può (una volta tanto!) risultare davvero utile. Nella pratica può voler dire non ritrovarsi a fare troppo spesso il serale piuttosto del sabato, oppure vedere rettificare il numero di colleghi che vengono dedicati ad un turno piuttosto che all’altro. Perché anche qui non abbiamo regole matematiche e granitiche: non dovrebbe esserci sproporzione tra il numero dei colleghi dedicati ad un certo orario ed il flusso di clientela. Altrimenti aumenta moltissimo la possibilità di un eccesso di carico di lavoro e di un netto peggioramento del servizio. Avrete intuito che rasentiamo la quadratura del cerchio… E ancora non siamo alle prese con le ferie massicce. Anche l’azienda ha presente, tanto é vero che per la prima volta ha formulato l’ipotesi rivoluzionaria di filiali chiuse in periodo estivo e/o di un ritorno ad orari standard per agosto.
La sicurezza é ancora un’altra storia. Ovviamente le filiali con orari estesi, incluse quelle che fanno il continuato (la filiale non chiude e i colleghi fanno pause pranzo scaglionate) si trovano in una situazione più esposta. La guardia virtuale é in servizio fino alle 20, ma il sindacato sta chiedendo che venga attivata anche al sabato, perché nonostante l’assenza del servizio di cassa e la presenza di cash in e roller cash i rischi sussistono e sappiamo quali sono. In settimana abbiamo bisogno di proteggere i momenti più delicati che sono quelli dove movimentiamo molti soldi: quadrature atm, cassa continua, giri del tesoriere. Per i bancomat l’azienda ci ha già riconosciuto che l’unica soluzione per un caricamento sicuro in una filiale sempre aperta é la presenza dell’ area safe e/o l’esternalizzazione del lavoro. Per gli altri aspetti le soluzioni vanno ricercate nelle varie situazioni. Ed un richiamo va fatto seriamente (al di là delle formalità da normativa…) alla gestione degli ingressi nella fascia serale di minor afflusso, cioè dopo le 19: in manuale e con grande attenzione.
E la storia delle casse? Intanto dobbiamo dire che quando ci hanno spiegato che le casse sarebbero rimaste aperte fino alle 20 (che in realtà sono le 19,45 e alcune lavorazioni non funzionano già più alle 19 ed alle 19,30…) siamo rimasti basiti. E glielo abbiamo detto all’azienda: ma come?! Per anni ci avete richiesto di indirizzare i clienti su home banking e bancomat e adesso li invitiamo a venire in cassa anche di sera? E raccogliendo le operazioni in circolarità da parte di filiali chiuse, o addirittura l’operatività in contanti da altre banche, o i versamenti di chi ci trova aperti e quindi perché usare l’mta o la cassa continua? La contraddizione per noi era evidente e comincia ad esserci qualche segnale di riconoscimento da parte aziendale, che per il momento, almeno nella nostra area, si manifesta solo con richiami molto pressanti a fare l’accompagnamento del cliente all’mta, soprattutto in fascia serale. Intanto però in cassa ci siamo anche con i turni e un po’ di cose sono cambiate. Chi ha guardato le norme operative e le regole di sicurezza mirate per banca estesa (ricordo che tutta la normativa si trova solo nella sezione banca estesa contenuta in ABC famiglie) si é preoccupato per le complicazioni non da poco che la turnazione ha portato con sé.
Possiamo tener presente che:
I tempi di quadratura sono ridotti a 15 minuti solo in presenza di cash dispenser.
E’ prevista l’installazione di almeno un cash dispenser nelle filali che non ne sono giá dotate, in tal caso chi lavora su cassetto tradizionale (una rarità!) o su roller cash ha 30 minuti di quadratura.
L’orario continuato é praticabile solo in filiali dove tutte le casse hanno i cash dispenser.
Allo stato attuale l’azienda non ha chiesto il prolungamento (possibile sulla base del ccnl) del tempo massimo di adibizione allo sportello cassa, da 6 ore e 30 a 7 ore; per cui il nostro limite é ancora quello inferiore e abbiamo diritto che venga rispettato, richiedendo di essere adibiti ad altro per il tempo necessario.
Lo schema teorico delle slide aziendali prevede che gli assistenti alla clientela vengano adibiti alla cassa solo per parte della giornata e per questo indicano un’indennità di rischio ridotta. Nelle nostre filiali la realtà é molto più spesso quella citata sopra, per cui, ovviamente ci spetterà l’indennità più alta. Date una controllata al vostro cedolino esteso…
La storia delle flessibilità (di orario) nasce con le rigidità (dell’azienda).
Nel senso che al debutto di banca estesa riceviamo la notizia che tutte le flessibilità (in ingresso, compressione pausa pranzo con uscita anticipata) sono abolite per i lavoratori delle filiali coinvolte. E l’altra notizia é che chi fa il turno serale o quello del sabato 8/14, avendo un orario di 36 ore anziché di 37,30, non ha diritto alla mezzora di riduzione d’orario che si riversa in banca ore (tradotto: per ogni settimana di turno da 36 il collega “consuma” 30 minuti di abo). Ma come?! Oltre alla difficoltà di riorganizzare la propria vita sulla base dei turni, ci togliete le flessibilità e ci mangiate la banca ore?!
In questo caso la crudeltà era motivata dal nostro ccnl, che in effetti prevede entrambe le cose: no flessibilità per i turnisti e no abo per le settimane da 36 ore. Ma la trattativa a volte serve. Mentre la questione banca ore si trova ancora sul tavolo in attesa di soluzione, le flessibilità di orario sono ad oggi richiedibili da tutti, turnisti e non, e sono concesse in base alla valutazione del direttore di compatibilità con l’organizzazione del lavoro.
E la storia del disagio di chi si trova a fare i turni? Non c’é bisogno di spiegarlo… E’ evidente a tutti quanto grande sia il cambiamento.
Ma il peso non é uguale per tutti. E l’abbiamo detto e ribadito. Oltre alle tutele che si realizzano di fatto per le mamme part time (che sono quelle che più facilmente otterranno anche in questa nuova fase concessioni e rinnovi) e che sono stabilite per legge per i lavoratori disabili titolari di legge 104, noi abbiamo bisogno di altre tutele.
Le abbiamo chieste per le colleghe in permesso allattamento,perché possano essere esonerate dai turni. Le abbiamo chieste per chi ha un pendolarismo pesante, e spesso viaggia su mezzi pubblici che svaniscono dopo le otto di sera. Le abbiamo chieste per chi ha seri problemi di assistenza a famigliari.
Una prima risposta positiva dall’azienda l’abbiamo avuta con la creazione di un orario 10,30/19 riservato alle ultime due casistiche menzionate. Certo, sarebbe molto positivo se questo limite delle 19 diventasse comune a tutti! Forse il tempo e le analisi sui flussi della clientela porteranno in questa direzione…
Nel frattempo noi continueremo a lavorare, e siccome ci impegneremo con serietà ad affrontare disagi, tensioni, difficoltà, come lavoratori e (persino!) come sindacalisti, il minimo che ci deve questa azienda è di fare altrettanto nella parte che le spetta.
Articolo di
Patrizia Pirri
patrizia.pirri@intesasanpaolo.com
.
lunedì 18 marzo 2013 - Organizzazione del Lavoro, Patrizia Pirri -
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il nostro avvio è previsto per il 13 maggio sabato 8-14, i dubbi maggiori sono sulla gestione dei figli, ho 2 bimbi di 15 mesi e 4 anni e non so come organizzarmi per riuscire ad arrivare a lavoro entro le 8……….. quasi quasi li porto con me!
grazie a Marina! complimentone….
e per Silvia: potresti provare a chiedere una flessibilità in ingresso, che però si può attivare solo dopo il primo mese di turnazione… parlane con il sindacalista di riferimento
La mia filiale ha iniziato a febbraio in modo rigido. Ora i turni lo sono un pò meno ma tutti, turnisti e part-time e 104 stiamo subendo le problematiche degli orari lunghi: clienti che girano per la filiale a tutte le ore e che non ci permettono di lavorare le pratiche, di fare amministrattivo o archivio; pressioni commerciali per fissare appuntamenti negli orari 18-20 e/o il sabato; e ovviamente organico insufficiente a turnare nei 4 turni.
NON SI POSSONO FARE LE NOZZE CON I FICHI SECCHI!
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il nostro avvio è previsto per il 13 maggio sabato 8-14, i dubbi maggiori sono sulla gestione dei figli, ho 2 bimbi di 15 mesi e 4 anni e non so come organizzarmi per riuscire ad arrivare a lavoro entro le 8……….. quasi quasi li porto con me!
grazie a Marina! complimentone….
e per Silvia: potresti provare a chiedere una flessibilità in ingresso, che però si può attivare solo dopo il primo mese di turnazione… parlane con il sindacalista di riferimento
La mia filiale ha iniziato a febbraio in modo rigido. Ora i turni lo sono un pò meno ma tutti, turnisti e part-time e 104 stiamo subendo le problematiche degli orari lunghi: clienti che girano per la filiale a tutte le ore e che non ci permettono di lavorare le pratiche, di fare amministrattivo o archivio; pressioni commerciali per fissare appuntamenti negli orari 18-20 e/o il sabato; e ovviamente organico insufficiente a turnare nei 4 turni.
NON SI POSSONO FARE LE NOZZE CON I FICHI SECCHI!
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grazie patrizia!
le informazioni pratiche contenute nel tuo articolo valgono quanto un manuale!
a presto
marina dalla valle dei troll