Per salvare la vita di
Safiya Hussaini Tudu
Per i molti che ci hanno chiesto ulteriori notizie sul caso Safiya Hussaini Tudu, (la donna nigeriana a rischio di lapidazione per accusa di adulterio) ricordiamo indirizzi (fisici ed elettronici) a cui far pervenire le nostre lettere di protesta, forniamo testi - anche in inglese - di "lettere tipo", riassumiamo lo stato dell'arte della vicenda.
Indirizzi a cui rivolgere la protesta:
Ambasciata nigeriana
via Orazio 18
00193 Roma;
per Fax: 06.6832528, oppure per e-mail: embassy@nigerian.it
L'ambasciatore si chiama: Etim Okpoyo
Per rivolgersi al Presidente Nigeriano Olusegun Obasanjo:
His Excellency
Chief Olusegun Obasanjo
President of the Federal Republic Of Nigeria
Shehu Shagari Way
ABUJA (Nigeria)
Il messaggio può essere inviato in copia (per conoscenza) alla:
National Human Right Commission
Plot 800 Blantyre Street
Gidan Aisha - Wuse II
ABUJA (Nigeria).
Per via telematica, per raggiungere il presidente nigeriano, c'è
anche una strada che non è l'e-mail (sarebbe la più semplice, ma l'indirizzo
e-mail del presidente nigeriano Obasanjo è stato cambiato dopo l'avvio della
Campagna): si deve raggiungere il sito della delegazione nigeriana all'ONU dove
c'è una pagina per comunicazioni:.
http://www.nigerianmission.org/_vti_bin/shtml.dll/feedback.htm
La stessa cosa si può fare raggiungendo la pagina del presidente della Nigeria,
che attualmente sta facendo un sondaggio sulle prossime elezioni nigeriane del
2003 (quindi questi messaggi saranno più efficaci).
L'indirizzo del sito è :
http://www.nigeriatoday.com/should_president_obasanjo_run_fo.htm
Si può scrivere anche alla vice presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, sen. Patrizia Toia, e-mail toia_p@posta.senato.it (attenzione! Fra Toia e p c'è una _ che sparisce nella sottolineatura)ù
Possiamo scrivere al ministro degli Esteri Renato Ruggiero, piazzale della Farnesina 1, 00194 Roma chiedendogli un pronto intervento umanitario del governo italiano;
Testi standard (che certamente possono essere personalizzati):
Dear President,
We appeal to you with deep concern and distress, begging you to intervene to
avoid that Safiya Hussaini Tungar-Tudu, mother of a still suckling baby, is put
to death.
Ms. Tungar-Tudu, convicted for adultery, has been condemned to be stoned >to
death by the Islamic Court of Gwadabawa, in the state of Sokoto. Your nation
central authorities have the power and the duty of cancelling such a sentence.
By the use of your own constitutional powers, also you could, dear President,
through extreme instance, grant mercy.
As shown by the fast growth of the number of abolitionist countries, death
penalty harshly contrasts with the ethic maturity reached by Mankind.
Capital punishment bars the way to the development of Human rights, the only
mean to reach peace and justice among human beings in a tormented world.
We oppose death penalty in all cases, but we submit to your attention Ms. Safiya
Hussaini Tungar-Tudu's case with particular concern, because the crime for which
she has been condemned, the kind of trial she has undergone, and the method
chosen to put her to death add terrible aggravating factors to the capital
punishment itself.
In the confident hope of your authoritative intervention, we remain respectfully
yours
Firma leggibile ed indirizzo
Traduzione:
Signor Presidente, ci appelliamo a lei con grande preoccupazione ed angoscia
pregandola di intervenire per impedire che Safiya Hussaini Tungar-Tudu, madre di
un neonato che sta tuttora allattando, sia messa a morte.
La signora Tungar-Tudu, accusata di adulterio, è stata condannata alla
lapidazione dal Tribunale islamico della città di Gwadabawa nello stato del
Sokoto. Le Autorità centrali del suo paese hanno il potere e il dovere di
annullare una simile sentenza. Come estrema istanza, ricorrendo ai suoi poteri
costituzionali, lei, Signor Presidente, potrebbe concedere la grazia.
Come dimostra la rapida crescita del numero dei paesi abolizionisti, la pena di
morte risulta essere in netto contrasto con la maturità etica raggiunta
dall'Umanità.
Essa impedisce inoltre lo sviluppo dei Diritti umani, che solo può portare pace
e giustizia tra gli uomini in un mondo tormentato. Pur essendo in ogni caso
contrari alla pena di morte, le sottoponiamo con particolare preoccupazione il
caso della Signora Safiya Hussaini Tungar-Tudu in cui il delitto contestato, il
tipo di processo celebrato e il metodo di esecuzione scelto aggiungono terribili
fattori aggravanti alla condanna capitale. Con viva speranza nel suo autorevole
intervento, la salutiamo rispettosamente.
Altri testi potrebbero essere:
WE WANT SAFYA HUSSAINI TUDU ALIVE!
seguito da nome cognome città e stato
Sua Eccellenza l'Ambasciatore
Ambasciata di Nigeria
via Orazio 14/18
00193 ROMA
Eccellenza,
apprezzando il fatto, reso noto da Amnesty International, che nell'anno 2000 nel
Suo Paese non sono state eseguite condanne a morte, La prego di inoltrare al
Presidente della Repubblica Nigeriana questo appello affinché conceda la Grazia
alla cittadina nigeriana Safya Husseini Tungar-Tudu, condannata a morte per
lapidazione nell'ottobre 2001 dalla Upper Sharia Court in Gwadabawa, Sokoto
State.
Certa che vorrà adoperarsi per ragioni umanitarie, La ringrazio sentitamente.
Firma leggibile ed indirizzo
Ministro degli Esteri
Renato Ruggiero,
piazzale della Farnesina 1,
00184 ROMA
Signor Ministro,
come cittadina italiana, la prego di sollecitare con urgenza un intervento
umanitario del Governo italiano presso il Presidente della repubblica nigeriana
affinché conceda la grazia alla cittadina nigeriana Safya Husseini Tungar-Tudu,
condannata a morte per lapidazione secondo la legge islamica (Sharia) dal
tribunale islamico di Gwadabawa, nello stato di Sokoto, nell'ottobre scorso.
Safya è una ragazza di 30 anni, "colpevole" di avere avuto un figlio
senza essere sposata. Terminato il periodo dell'allattamento (144 giorni dopo la
nascita del bambino), sarà posta in una buca e lapidata a morte.
Il caso è segnalato da Amnesty International.
La ringrazio per l'interessamento che certamente vorrà prodigare.
Firma leggibile e indirizzo
Aggiornamento sulla vicenda:
Carissime e carissimi,
lo sforzo che hanno compiuto molti di voi, insieme a molti altri ancora che non
riusciamo a raggiungere direttamente, è stato meraviglioso. E sta cominciando a
dare dei primi buoni risultati.
L'agenzia Misna ci ha comunicato questo dispaccio ANSA:
"Una corte d'appello dello stato di Sokoto, in NIGERIA, ha sospeso la
condanna a morte per lapidazione di una donna incinta, pronunciata il mese
scorso da un tribunale islamico nella stessa regione del paese.
La notizia è stata resa nota dalla radio di stato 'Rima Radio'.
Il presidente della corte ha deciso di sospendere l'applicazione della condanna.
Non sono state fornite informazioni sulla data in cui sarà annunciata la
decisione definitiva della corte d'appello.
La difesa della trentatreenne Safiya Tungar-Tudu aveva dichiarato al tribunale
che la donna era stata violentata e che quindi non era colpevole di aver avuto
relazioni sessuali extra coniugali di sua volontà. L'accusa aveva però
ribadito che non erano state trovate tracce della violenza.
La rappresentante del ministero delle donne della NIGERIA, Ladidi Bara'u
Abdulkadir, è inoltre intervenuta per sottolineare che il governo non appoggia
la condanna.
(ANSA-AFP)".
La notizia ci ha riempito di gioia, ma non ci basta.
Avevamo già ricevuto altre informazioni che vanno nella stessa direzione: il
giorno 21 novembre 2001, una delegazione di "Nessuno tocchi Caino" è
stata ricevuta dall'Ambasciatore nigeriano a Roma, dopo una manifestazione di
protesta. Ecco una parte del loro comunicato:
21/11/2001 PENA DI MORTE: Nigeria, Ambasciatore in Italia assicura che Safiya
Hussaini non verrà lapidata. Roma, 21 novembre 2001: Si è svolta
oggi, davanti all´Ambasciata della Nigeria la manifestazione di Nessuno tocchi
Caino sul caso di Safiya Hussaini, la ragazza nigeriana di 30 anni condannata
alla lapidazione per una relazione extramatrimoniale. La sentenza è stata
pronunciata da una corte islamica dello stato di Sokoto, uno dei dodici stati
della federazione nigeriana che l´anno scorso hanno introdotto la Sharia."Il
Governo federale non consentirà che Safiya venga giustiziata. Il Governo è
molto preoccupato e si sta prendendo cura del caso," ha dichiarato l´Ambasciatore
Etim Okpoyo.
PERCHE' NON DOBBIAMO ABBASSARE LA GUARDIA?
Prima di tutto perché la condanna è soltanto sospesa e non cancellata. Un
altro grado di giudizio potrebbe riportarci al punto di partenza. Inoltre, le
autorità federali nigeriane e quelle dello Stato di Sokoto sostenevano fino
alla metà di novembre che non avevano nessun potere di bloccare la sentenza di
condanna emessa da un tribunale religioso islamico, sulla base della Shari'a.
(Daily Trust -NOVEMBER 14 NIGERIA: The Sokoto State government has declared that
the Federal Government can not change the judgement of death sentence by stoning
passed on Hajiya Safiyatu Husseini by the Gwadabawa Upper Sharia Court).
Il cambiamento di atteggiamento, quindi, è avvenuto in seguito alla campagna
internazionale che è stata lanciata da tanti uomini e donne di buona volontà,
in tutti gli angoli del pianeta.
Da questi dati concludiamo che le autorità nigeriane sono state messe in
difficoltà dalla campagna di protesta e non si sono mosse spontaneamente per
difendere il diritto alla vita di una donna che non ha avuto colpe.
E' per questa constatazione che non dobbiamo fermare la protesta adesso, ma
soltanto quando sapremo con certezza che Safya Hussaini Tudu è salva e
protetta.
Per avere una verifica indipendente di queste condizioni, stiamo attivando
contatti per riuscire a raggiungere direttamente Safya Husseini Tudu.
Vi terremo tutti aggiornati sugli sviluppi del caso e sull'andamento della
campagna. Su quest'ultimo punto, dobbiamo ringraziare il collega Ettore Masina
che, con la sua LETTERA - numero speciale su Safya, ha fatto lievitare ed
indirizzare la campagna. Una menzione particolare spetta al giornalista di
Repubblica Michele Serra che, dalla sua rubrica L'AMACA, ha dato una vasta eco
al nostro appello. I cari amici Dario Fo e Franca Rame sono stati i primi a
credere in questa causa, pubblicando l'appello sulla loro e-mail domenicale (30
mila iscritti).
Luisa Morgantini ha svolto un ruolo importante nel riportare il caso di Safya
nel Parlamento Europeo.
Non possiamo non ricordare il fondamentale ruolo dell'agenzia Misna, per aver
diffuso la notizia per prima in Italia; l'azione capillare ed incisiva della
Comunità di Sant'Egidio, l'opera silenziosa della confraternità Sudi del prof.
Gabriel Mendel; l'attivismo e l'iniziativa degli amici di "Nessuno tocchi
Caino!" che hanno fatto aumentare l'interesse dei media per il caso ed
hanno portato per primi la buona novella dell'impegno governativo federale della
Nigeria per una sospensione della condanna, le Donne in Nero; la Casa
d'Accoglienza delle donne maltrattate di Milano; l'UDI, l'ARCI e molte altre
organizzazioni del movimento pacifista e nonviolento.
Va ricordato il bellissimo lavoro dei migliaia di persone che hanno fatto girare
in rete e per lettera l'appello per salvare Safya, in particolare le liste di
Peacelink, il sito di Namaste, il sito di Femmis e molti molti altri. Grazie a
questo sforzo, abbiamo ricevuto adesioni non solo dall'Italia, ma da Hong Kong,
dal Canada, dal Messico, dagli Stati Uniti, dall'Argentina, dalla Germania,
dalla Francia, dall'Egitto, dall'Iraq, dalla Libia... Mi piace ricordare le
parole di Tolstoi, citate da Giovanna Vitale ... una candela ne accende
un'altra e così si trovano accese migliaia di candele... (L. Tolstoi).
Cordialmente.
Farid Adly ANBAMED, notizie dal Mediterraneo
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