Cronache da Casalborgone 

Nella casa sulla collina, abitata da umani e animali gli avvenimenti si susseguono...

Non so se ci sia un nesso con il momento socio/economico/politico/sindacale che stiamo tutti attraversando, ma anche nell’ambito del nostro piccolo universo attraversiamo una fase di difficoltà.

Gli animali soffrono di problemi di salute sorprendentemente  simili a quelli umani, tra cui il cancro.

Il dato di per sé testimonia  una natura del fenomeno più legato a cause ambientali (inquinamento dell’aria, dell’acqua, del cibo) che abbiamo in comune col mondo animale, piuttosto che a cause di tipo psicosomatico (traumi, eventi luttuosi non superati, forti emozioni represse ..) che invece, per loro fortuna, gli animali non condividono con noi.

Non so se sia una buona notizia, tanto alla fine sempre di cancro si tratta, ma un po’ mi consola sapere che la mia gatta bianca non si è procurata un tumore maligno al muso perché non ha saputo gestire gli eventi emozionali della sua esistenza! Purtroppo rimane il fatto che, dopo averle fatto asportare una prima volta il tumore insieme al suo bel nasino, essendo il carcinoma ricomparso nella bocca, e non potendo asportare la bocca, ci resta solamente la possibilità di assisterla e coccolarla. Altra lezione di vita, esercitata in piccolo ma valida anche nell’ambito degli esseri più evoluti e preziosi che si suppone siamo noi umani: curare e continuare ad amare in attesa del momento in cui la vita non sia più tale da essere vissuta. O in altre parole, imparare ad aiutare qualcuno  in ogni modo possibile a vivere, fino a che non ci comunichi che non ce la fa davvero più, ed è ora di accettare che se ne vada, ora di aiutarlo in questo.

Certo, con un gatto è molto più semplice, perché il giorno in cui rifiuterà il cibo e si nasconderà da noi, sapremo che è ora, e nessuno si sognerà di applicarle l’alimentazione  forzata o di attaccarla ad un respiratore. Anzi, un veterinario la aiuterà ad addormentarsi senza fatica. E  soprattutto  sarà più semplice da un punto di vista legale . Ecco! Ci risiamo con il testamento biologico…. Ma vi assicuro che se valesse qualcosa, darei già oggi disposizioni  peri avere lo stesso trattamento che noi stiamo riservando a questa micia.

Altro evento luttuoso e didattico, legato ai nostri ricci. Cucciolo di riccio molto piccolo, raccolto dai vicini e rifugiato da noi. Messo nel recinto protetto insieme al suo collega riccio,  già raccolto in precedenza, battezzato da noi Ipo in quanto ipovedente.  Avevamo quindi in entrambi i casi tentato di aiutare due creature svantaggiate, uno troppo piccolo per superare l’inverno in libertà, l’altro impossibilitato dalla cecità a procurarsi il cibo. Bene.

Un giorno abbiamo trovato il piccolo riverso, morto, senza alcuna ferita.

Un altro giorno a distanza di qualche settimana abbiamo trovato Ipo accasciato contro la rete, morto anche lui senza alcuna ferita.

Qui la lezione è forse meno chiara, o forse non mi piace tanto e non la voglio leggere…. Però lascio la deduzione a voi.

Ancora  un lutto. Le nostre galline, che erano sette e si sono ridotte a quattro, godono spesso di preziose ore di libertà, in cui le lasciamo uscire dal pollaio per razzolare, nascondersi tra i cespugli di rosmarino, scendere fino all’ovile per ripulire  il medesimo dalle briciole di cibo e dagli insettini che abitano lì, scavare piscinette di terra in cui crogiolarsi nelle nostre aiuole, insomma fare una bella vita da gallina libera.

Ma questo ha un prezzo. Ed è stato nuovamente pagato solo pochi giorni fa. Prima del tramonto ho trovato subito fuori dal pollaio un cadavere di gallina, con ampie ferite. E le sue compagne scomparse, perché si erano rintanate a nascondersi terrorizzate  dall’assassino. Essendo la terza volta che succede, abbiamo deciso che dovrà prevalere la protezione, e ad essa verrà sacrificata la libertà  e la qualità della vita delle pollastre. Un’altra lezione da traslare su noi umani? In questo caso spero proprio di no, perché sarebbe la più triste! Specialmente applicata al contesto che stiamo vivendo, al di fuori del pollaio...

Ma non posso scrivere solo cose tristi… E perciò, in assenza momentanea di eventi lieti e divertenti a casa nostra, prendo volentieri in prestito una bella storia accaduta fuori dalla casa sulla collina.

Una signora affitta casa in alta valle, e assiste in varie occasioni ai maltrattamenti che un pastore di pecore infligge al cane che bada al gregge. Mal nutrito, maltrattato. Interpellato dalla signora, il pastore spiega che il border collie non fa più bene il suo lavoro, perché dopo aver portato al pascolo e aver sorvegliato e tenute radunate le sue pecore, le riporta a casa dal pastore in anticipo sull’orario convenuto (?!) e che per quanto lo riguarda è ora di sparargli un colpo… La signora ed il cane si guardano, ed è amore a prima vista!

Il cane pastore lascia il suo potenziale killer e va a vivere in città! I due si adorano, ma…. C’è un ma. Perché i cani da gregge, in particolare i border collie che sono stapieni di vitalità, hanno un assoluto bisogno di incanalare la loro energia, correndo su e giù per i prati, facendo la cosa che sanno fare meglio, cioè badare alle pecore! Cosa non semplice da fare in un quartiere di città… L’alternativa sarebbero gli psicofarmaci da rifilare al cane, nell’ottica di sedare l’entusiasmo e la voglia di vivere e di correre (vogliamo commentare?).

Cosa fa allora la nostra signora? Si iscrive ad un apposito corso, e porta con frequenza regolare il suo amico quadrupede in apposita cascina, dove può lui può esercitarsi nell’arte del radunare e spingere il gregge. A rischio della di lei incolumità fisica! In quanto, non avendo ancora completato il corso e non conoscendo ancora tutti i comandi da impartire al cane pastore, il suo amico ha portato di gran carriera il gregge verso di lei e lei non sapeva come chiedergli di fermarle, per cui le pecore lanciate nella corsa hanno rischiato di travolgerla! Potete visualizzare la scena? E qui la lezione è però amena, e credo sia: che cosa non si fa per amore!!

Patrizia Pirri

[Per commenti all'articolo: tasso@fisac.net]

 
Patrizia Pirri
Autrice di questo articolo, è una delle referenti della FISAC dell'Area Torino
(contattabile qui:patrizia.pirri@intesasanpaolo.com), ma è anche una convinta animalista


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Tasso - ver.3.0 n.15 - dicembre 2012 - FISAC/CGIL ISP Liguria Piemonte Val d'Aosta - archivio - credits