Innovazione di facciata

Bisogna puntare su ricerca e innovazione! Lo si afferma da più parti, una ricetta o quasi un comandamento! Ma poi dal dire al fare … Chi scrive è un dipendente di banca di Torino che si interessa di innovazione prevalentemente rivolta al campo veicolare (auto moto bici). In oltre trent’anni ho creato una moltitudine di progetti, diversi brevettati, ma purtroppo ho dovuto constatare come più passa il tempo più difficile diventa ottenere delle risposte dalle società interpellate. In passato ho avuto il piacere di confrontarmi con ingegneri tanto competenti quanto disponibili, il che, a prescindere dall’accoglimento o meno di quanto proposto, aiuta e non poco. Mentre oggi si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad un muro di silenzio con rare eccezioni, in pratica non si viene a sapere se quanto proposto sia valido, inattuabile, già allo studio oppure se il tutto non viene nemmeno esaminato, cosa molto probabile. Incredibile è poi constatare come il brevetto italiano abbia scarso credito presso le aziende italiane! Ma quello che infastidisce maggiormente è il fatto di aver notato, anche a parecchi anni di distanza, la validità di diversi progetti a suo tempo proposti. Un episodio oltremodo eloquente riguarda l’ultima domanda di brevetto depositata, si tratta di un dispositivo di servoassistenza per leveraggi (comandi frizione, macchine utensili ecc.) che si attiva solamente tramite una molla. Nessuna delle grosse aziende interpellate ha risposto alla mie missive sul ritrovato. Per far sgombrare ogni dubbio personale sulla funzionalità del dispositivo, peraltro molto semplice, la faccio esaminare ad un docente di livello internazionale nel campo automobilistico ed aerospaziale. Il risultato è che esiste un vantaggio ineludibile che può arrivare a superare il 50% di risparmio di energia applicata!!! Una volta si affermava che l’Italia fosse il paese degli inventori, ma molti hanno avuto successo all’estero. E adesso, anche nel mio piccolo, non mi rimane che rivolgermi ad aziende straniere: mi rendo conto di rischiare di perdere quel minimo di tutela che potrebbe offrire il brevetto italiano, ma cosa ha da perdere chi ha già perso?

Ivano D'Angelo

P.s. Mi è recentemente pervenuto l’attestato di un brevetto, la domanda l’avevo depositata nel 2006!!!!

 

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Ivano D'Angelo
E' uno dei coordinatori dell'Area Torino e Provincia
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Tasso - ver.3.0 n.11 - dicembre 2011 - FISAC/CGIL ISP Liguria Piemonte Val d'Aosta - archivio - credits