Cronache da Casalborgone

Ci eravamo lasciati sul finire dell’ultimo racconto, con il ritrovamento nel nostro bagno di due microscopici uccellini, prima dell’alba di un giorno di maggio, lasciati in dono da una delle nostre gatte cacciatrici, incredibilmente… ancora vivi. L’ipotesi è stata che la gatta li abbia trovati caduti, o scalzati dal nido (lo sapete che anche tra gli uccelli esistono parassiti che approfittano del lavoro degli altri, cacciando dal nido già costruito la famiglia altrui ed occupandolo?), e una volta raccolti, abbia pensato di portarceli in segno di affetto, come spesso i felini fanno con i loro umani.

Bene. Si trattava perciò di provare ad alimentare due cuccioli di uccello ignoto molto piccoli. Prima ancora del cibo, ad un uccellino/pulcino di qualunque specie, serve il calore. E loro erano stati abbandonati sul pavimento freddo e prima ancora sul terreno all’aperto. Per cui il padrone di casa li ha tenuti in mano per ore, prima di allestire idonea gabbietta con nido imbottito.

Si trattava a quel punto di provare a nutrirli. E abbiamo tentato la dieta dell’insettivoro, con una pazienza e una frequenza piuttosto impegnative, introducendo nel becco dei piccoli prima un bastoncino inumidito di mangime da insettivori, e nei giorni successivi piccoli bruchi. Intanto però, dopo la prima notte con noi, uno dei due fratellini non ce l’aveva fatta. E il piccolo Cincio (avevamo deciso che arrivava da una famiglia di cinciallegre…) è rimasto figlio unico.

E abbiamo iniziato la nostra prima convivenza con un piccolo volatile, che è cresciuto libero all’interno del nostro studio, reso off limit per le nostre gatte: Cincio ha imparato a volare lanciandosi impavido dallo schermo del pc alla scrivania! Provate ad immaginare di entrare in una stanza e di vedervi atterrare su una spalla o sulla testa un uccellino pigolante, che vi becchetta piano una guancia o una mano per chiedervi il cibo, e che si sistema sopra di voi sdraiati sul divano, per farsi ritrovare ancora lì al risveglio dal pisolino. Devo dire che non mi era mai capitato prima di addormentarmi con un mini pennuto sulla tempia! E occorre sottolineare che si è sempre comportato con grande rispetto, evitando di lasciare ricordini su di noi quando ci usava come base d’appoggio!

Insomma, avrete capito che ci eravamo affezionati molto a Cincio, Ma non potevamo pensare di tenerlo chiuso in una stanza… Così, dopo un mese passato con noi, in cui era cresciuto parecchio e si era impratichito delle tecniche di volo, un giorno di giugno Cincio è venuto nel bosco con noi, tranquillamente chiuso nella mia mano. E quando siamo arrivati abbastanza distanti dalle case, ho aperto la mano, e abbiamo avuto la gioia di vedere un uccellino che per lunghissimi secondi osserva per la prima volta il mondo, e poi ci si lancia dentro in volo! L’abbiamo guardato passare da un ramo all’altro, e dopo qualche riflessione volare via contro l’azzurro del cielo. Vi assicuro che eravamo emozionati!

Passando ad altro genere di pennuti, via parlerei di una scoperta sconvolgente fatta nel pollaio.

Non volendo tediarvi con una descrizione minuziosa della organizzazione quotidiana che regola la vita della nostre galline, mi limito a dire che spesso la mia salita a mezza costa verso la loro residenza, si svolge poco prima del tramonto, realizzando lo scambio di mangime e acqua contro uova stupende. Ebbene, una sera ero un po’ in ritardo e sono arrivata quando cominciava a scurire. Chinandomi per versare lo spezzato di cereali nella mangiatoia, ho intravisto un piccolissimo musetto grigio che mi guardava stupito e forse un po’ preoccupato, tipo “ma che ci fai qui a quest’ora?! Ormai pensavo che non saresti arrivata…”

In sintesi, il musetto grigio non era solo, perché da un buchino sotto la casetta delle galline, un altro musetto con baffi annessi si è affacciato, e vedendomi è rientrato velocissimo nel suo tunnel. In breve un’intera e numerosissima famiglia di topolini di campagna si è manifestata, e accertatasi che non avevo intenzioni di sterminio, si è sparsa a raccogliere i semi che le galline lasciavano a terra.

Ho scoperto così, con la sorpresa della cittadina da poco inoltratasi nel contado, che le galline non erano le sole abitanti del pollaio. E al contempo ho finalmente capito perché mi capitava spesso di vedere una delle nostre gatte passare i quarti d’ora accucciata lì fuori a studiare la situazione! Niente di male, ho pensato. Se le galline non li cacciano (e vi garantisco che le stesse sono abili assassine quando vogliono!) vuol dire che la convivenza non crea problemi.

A distanza di pochi giorni mi è capitato poi di portare il fioccato di cereali nella mangiatoia dell’ovile, prima di far rientrare le pecore dal pascolo per la “cena” e la chiusura per la notte. E anche lì ero un po’ in ritardo, al confine dell’imbrunire. Di nuovo, da sotto la mangiatoia spunta il musetto grigio e dopo il primo diversi altri. Ma come, anche qui?!

Devo dire che per qualche secondo l’ho percepita come una “invasione” dei topolini… Poi la mia simpatia nei loro confronti, e devo dire anche la consapevolezza che le nostre cinque gatte di casa mai avrebbero permesso che si avvicinassero, mi ha tranquillizzata e mi ha fatto immaginare una

cosa buffa: considerato che quando apriamo il pollaio una delle prime cose che fanno le galline è precipitarsi verso l’ovile, da cui si sono già allontanate per pascolare le legittime occupanti, ed entrare per becchettare le briciole di fioccato lasciate dalle pecore o gli insettini che girano, ho immaginato che i topini approfittassero delle corse delle galline per farsi dare un passaggio all’ovile… Tipo “Tu che fai oggi? Oh, pensavo di scendere con la gallina delle 15,20… Tu prendi quella dopo?”

E visualizzando questa singolare forma di pendolarismo, mi sono allontanata sorridendo e pensando che al mondo c’è spazio per tanti e diversi!

Patrizia Pirri

[Per commenti all'articolo: tasso@fisac.net]

Patrizia Pirri
Autrice di questo articolo, è una delle referenti della FISAC dell'Area Torino Piemonte Nord Valle d'Aosta
(contattabile qui: patrizia.pirri@intesasanpaolo.com), ma è anche una convinta animalista.
 

 

 

 

 

 

 

Tasso ver.3.0 n.07 - marzo 2011 - FISAC/CGIL ISP Liguria Piemonte Val d'Aosta - archivio - credits