Aosta - Fiera di Sant'Orso

Eccoci di nuovo a voi con un suggerimento a medio termine visto che il mese di dicembre trascorrerà alla ricerca spasmodica di regali e atmosfere natalizie. Non appena avrete superato la sbornia dei migliaia di mercatini di Natale sparsi per tutto l'arco alpino e smaltito, almeno psicologicamente, i vari cenoni a base di milioni di calorie approfittate del weekend del 30 e 31 Gennaio per visitare la città romana di Aosta per l'imperdibile fiera di Sant'Orso.

Si tratta, probabilmente, dell'evento fieristico che in Europa.....e forse nel mondo si svolge da più tempo e che nel 2010 giunge alla sua 1010° edizione. La fiera è infatti presente sin dal medioevo quando si svolgeva nel borgo di Aosta intorno alla Collegiata di Sant'Orso. Si racconta che la tradizione ha avuto inizio proprio di fronte alla Chiesa dove Sant'Orso, vissuto anteriormente al IX secolo, distribuiva ai poveri vestiti dismessi e i tipici "Sabot", ovvero le classiche calzature in legno tipiche della Valleè che ancora oggi abili artigiani presentano e fabbricano nel corso della fiera.

Ma che cos’è di preciso la Fiera di Sant'Orso? Innanzitutto è una grande manifestazione popolare, una celebrazione dell'appartenenza storico-culturale al proprio ambiente, ma soprattutto un inno alla creatività e ai prodotti delle genti che abitano la montagna.

Ogni anno, rigorosamente il 30 e 31 di gennaio, circa 1000 espositori, artisti, artigiani e produttori valdostani, presentano i frutti del loro lavoro quali ad esempio scultura ed intaglio su legno, lavorazione della pietra ollare, del ferro battuto e del cuoio, tessitura del "drap” una particolare stoffa in lana lavorata su antichi telai di legno, e ancora merletti, vimini e oggetti per la casa.

Inoltre, la Fiera è anche musica, folklore e occasione di degustazioni gastronomiche di vino, miele lardo e di numerosi altri  prodotti tipici; il suo momento "clou"  è rappresentato dalla "Veillà", la veglia della notte fra il 30 e 31 gennaio, con le vie illuminate e piene di gente fino all'alba.

Nell’occasione non dimenticate di entrare in una delle tante osterie tipiche per gustare uno dei prodotti poveri per eccellenza ovvero la straordinaria “Zuppa valpellinentze” a base di pane raffermo, latte, fontina e chiodi di garofano servita appena uscita dal forno a temperature a dir poco elevate!!!!

Buona fiera e buon appetito a tutti!

Più o meno liberamente tratto da www.fieradisantorso.com

Salvatore Alderucci

[Per commenti all'articolo: tasso@fisac.net]

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Salvatore Alderucci
Autore di questo articolo, è uno degli RSA della FISAC dell'Area Torino e Provincia Intesa SanPaolo (contattabile qui: salvatore.alderucci@intesasanpaolo.com)

 



 

 



Tasso ver.3.0 n.03 - dicembre 2009 - FISAC/CGIL ISP Liguria Piemonte Val d'Aosta - archivio - credits