La nuova organizzazione di area
stenta a ingranare
 

Sulla nuova struttura organizzativa delle filiali sul territorio sono ormai uscite tutte le circolari necessarie. L’attività di gestione è iniziata da parecchi mesi e quindi possono essere fatte già le prime valutazioni, che ci portano inevitabilmente a far emergere i limiti di un meccanismo basato su rapporti non sempre chiaramente definiti fra strutture regionali e di area. Vediamo qualche esempio nei campi che più ci riguardano da vicino: gestione del personale e relazioni sindacali.

Per quanto riguarda la funzione del personale, dipende direttamente dal Direttore di area, a cui fanno capo i direttori di filiale. Gli specialisti del personale non entrano in rapporto gerarchico con il personale delle filiali, dipendono gerarchicamente dal Direttore di area e solo funzionalmente (indirizzi generali) dal Responsabile del personale della Direzione regionale. A livello di area non esiste più un vero e proprio Capo del personale con funzioni specifiche.

Fuori dalla terminologia tecnica, per capire meglio la nuova struttura dobbiamo fare un breve confronto con la precedente. Allora il Capo del personale era di area e dipendeva direttamente dal Capo area. Una volta ottenuto il via libera sulle iniziative da svolgere, le poteva sviluppare nelle filiali tramite i gestori del personale, che erano direttamente dipendenti da lui. Il Capo del personale per questa funzione era in chiara posizione gerarchica superiore rispetto ai direttori.

Oggi invece la funzione del personale è divisa in modo poco comprensibile fra le strutture Regionale e di Area, che (purtroppo non solo su questo argomento) praticamente non comunicano in modo ufficiale e gerarchico fra loro. Il Responsabile del personale regionale non può impartire disposizioni attuative su iniziative da svolgere agli specialisti del personale di area, in quanto non sono nella sua linea gerarchica. Ma nemmeno il Direttore di area può dare disposizioni al Responsabile del personale, che non risponde nel modo più assoluto a lui. Il collegamento avviene solo a livello di Direttore regionale. Per cui, viste le dimensioni enormi della struttura, di fatto non avviene.

Le conseguenze sono che in questa fase ancora ricca di confusione continua l’onda lunga delle abitudini precedenti, e quindi gli specialisti fanno ancora i gestori (cioè coloro che lavorano per lo sviluppo delle competenze e fanno programmazione per le esigenze future) e i direttori di filiale non ancora abituati a fare i gestori del personale della loro filiale, avendo molti altri compiti da svolgere , lasciano fare. Quando però la situazione andrà a regime, la gestione del personale rischierà di scomparire.

Quando mai un Direttore di area potrà veramente fare anche il Capo del personale? Un Responsabile del personale a livello addirittura regionale se non ha un collegamento gerarchico con l’area, quale ruolo attivo potrà oggettivamente avere?

Il modello organizzativo prevede che di fatto i gestori del personale saranno i direttori, i quali dovranno occuparsi di sviluppare le potenzialità dei propri colleghi e segnalarle al Capo Area. Vedremo.

Passiamo ora ad un altro esempio: le relazioni Azienda /Sindacato. La linea sembra essere che il punto di riferimento sono le aree, ma i Direttori di area non ricevono (non per scortesia ma per evidente mancanza di tempo) i sindacalisti. Negli incontri sindacali più recenti si è data una delega (non si capisce quanto formale) a un rappresentante dell’area. Ma il sistema utilizzato ci ha lasciati nuovamente perplessi. Per fare l’esempio della nostra Direzione regionale, in Liguria e Piemonte sud la delega è stata data a uno specialista del personale, che però non ha ruolo gerarchico superiore agli altri specialisti o ai direttori, e quindi non si capisce quali affidamenti o informazioni si possono ottenere ufficialmente da lui.

Per Torino, Valle d’Aosta e Piemonte nord la stranezza è ancora maggiore. Il riferimento sindacale è il Responsabile del personale regionale, in quanto l’azienda avrebbe deciso che nelle aree dove la sede del Responsabile del personale coincide con quella di area tocca a lui far da riferimento. Ovviamente parliamo sempre dello stesso ruolo di prima, cioè di colui che di fatto non ha rapporti gerarchici con l’area.

Ormai siamo a criteri fantaorganizzativi!

Di solito evitiamo di dare giudizi troppo duri su nuovi modelli che ancora non conosciamo bene, ma l’unica soluzione che riteniamo praticabile per riuscire a far funzionare il tutto in qualche modo, oltre ovviamente ad un bagno di umiltà che porti a breve a delle modifiche sostanziali, è la costituzione di un modello parallelo informale, che di fatto sopperisca alle enormi falle presenti in quello ufficiale.

Se una di queste strade non verrà percorsa, aspettiamoci ancora un periodo molto difficile,

Giaocmo Sturniolo

[Per commenti all'articolo: tasso@fisac.net]

Giacomo Sturniolo
Autore di questo articolo, è uno dei coordinatori FISAC dell'Area Torino e Provincia Intesa-SanPaolo,
e si occupa di Sicurezza
per la Segreteria FISAC del Piemonte.
Per contattarlo: fisac.sturniolo@cgiltorino.it


 

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