Busta Paga
istruzioni per l'uso

 

Proviamo ad addentrarci nella struttura della nostra busta paga, cercando di comprenderne almeno gli elementi principali. Oltre a ricevere la busta paga in forma cartacea, possiamo trovarla anche su Intranet/persona/soldi e fisco/cedolino online/quadri e aree professionali. Quando apriamo il cedolino, clicchiamo sulla lente per visualizzare  “ricerca voci”; questa è una legenda che spiega le varie voci retributive, purtroppo  è assolutamente incompleta, (per esempio non esistono spiegazioni sul metodo di calcolo dell’Irpef, del versamento ai fondi pensione o altro):

Analizziamo brevemente una busta paga “tipo”:

Nella parte superiore, sono riportati i dati identificativi del dipendente; nome e cognome, data di nascita, posizione INPS, indicazione della percentuale di eventuale P/T, qualifica (cioè l’inquadramento effettivo) e trattamento economico. Questi due dati possono non corrispondere: il trattamento economico può riportare un inquadramento superiore a quello della qualifica per effetto di avanzamenti economici previsti dal CCNL o da accordi aziendali ed è valido solo ai fini economici (anche per il premio aziendale di produttività); bisogna fare invece riferimento alla “qualifica” per l’applicazione della normativa sui percorsi professionali.

Nella parte centrale, si trovano: C.F., matricola, posizione INAIL, numero scatti di anzianità, data del prossimo scatto, e le voci retributive fisse che costituiscono la retribuzione lorda mensile e le eventuali indennità aggiuntive, nonché le ritenute, indicate da codici spesso incomprensibili, che dovrebbero essere spiegati nella legenda aziendale di cui sopra (analizzeremo in seguito questa parte).

Nella parte inferiore, vengono riportati i dati contributivi e fiscali e le detrazioni, nonché l’IBAN del conto su cui viene accreditato lo stipendio.

Analizziamo le voci più comuni della parte centrale, partendo dalle caselle in alto a sinistra.

STI. BASE: è lo stipendio base determinato dal CCNL, uguale per tutti i lavoratori del credito in base all’inquadramento. Va rapportato all’eventuale percentuale di lavoro P/T

SCATTI BA/EX RISTR BA: gli importi sono determinati dal valore dello scatto di anzianità e dell’importo ex ristrutturazione tabellare moltiplicato per il numero degli scatti riportato sul foglio retribuzione. Il primo scatto e il primo importo ex ristrutturazione maturano dopo 4 anni dalla data di assunzione (il periodo di apprendistato è computato solo per un biennio ai fini degli scatti); quelli seguenti, maturano dopo 3 anni. Le Aree professionali, QD1 e QD2  in servizio al 19.12.94 hanno diritto a 12 scatti; il personale assunto dopo ne matura 8. I QD3 e QD4 in servizio al 1.7.95 maturano 9 scatti; se assunti dopo ne maturano 7.  

Altre voci: vi possono poi essere varie altre voci, quali contributo tram, assegni integrativi e assegni ex ristrutturazione che riguardano solo parte del personale provenienti da banche diverse e a seconda della data di assunzione.

TOTALE RETRIBUZIONE FISSA: è dato dalla somma di tutte le voci presenti, a partire dallo STI. BASE.

Continuando ad analizzare la busta, vediamo in ordine le voci presenti nella parte a “colonne”:

CODICE: è il codice aziendale delle voci retributive che si trova, purtroppo non sempre, dettagliato nella legenda aziendale e dovrebbe, comunque, essere chiarito nella successiva colonna DESCRIZIONE DEI CODICI.

PREV: se c’è la lettera “S” vuol dire che l’importo relativo è soggetto a contribuzione all’INPS;

FISC: l’eventuale lettera “S” indica che sull’importo relativo si paga l’IRPEF;

DATA R.: è il mese (in forma AAAAMM) a cui si riferiscono le voci successive (ind. rischio, ticket consegnati, straordinari lavorati, ecc.);

QUANTITA’: sono riportati i giorni retribuiti nel mese in cui è convenzionalmente diviso lo stipendio base (normalmente 30), i giorni di indennità di rischio, i ticket consegnati, il TFR lordo e netto del mese precedente, ecc.;

VALORE UNITARIO: tutto ciò che si trova in questa colonna è puramente informativo (valore unitario di un giorno di lavoro; il valore versato dall’azienda per la polizza infortuni extra professionali,  la tariffa INAIL, il limite di deducibilità fiscale per la contribuzione ai fondi pensione e il contributo dedotto, il debito residuo dei piani di rientro, contribuzione teorica alla Cassa Assistenza Sanpaolo e la quota di riduzione versata dall’azienda);

COMPETENZE: altre alla retribuzione fissa, vi sono le varie altre voci dello stipendio lordo; facciamo qualche esempio, niente affatto esaustivo:

  1. indennità cassa: indicata con le voci “indennità rischio lett. A, indennità rischio +20%, indennità rischio +14%, maggiorazione aziendale indennità di rischio”; ricordiamo che tali voci sono state risistemate in base a una recentissima circolare aziendale (28.5.2009), la quale ha uniformato il trattamento di indennità di cassa. E’ pagata il mese successivo a quello di adibizione allo sportello

  2. altre indennità: di tram, di direzione, di turno, di centralino, ecc.

  3.  (contributo spese viaggio: rimborso di euro 0,46 per ogni chilometro percorso da casa al luogo di lavoro, se la tratta a/r supera i 44 km, in caso di trasferimento disposto dall’Azienda (cosiddetto “pendolarismo”)

  4. str feriale al 25%: si riferisce al mese indicato nella colonna precedente (data r.) e viene pagato quando si superano le ore da versare in “banca ore”;

  5. assegno nucleo familiare: spetta solo ai lavoratori che hanno carichi familiari, in base al reddito come da tabelle ministeriali, i quali devono ogni anno rinnovare la richiesta nel mese di luglio;

  6. premi aziendali (per es. il VAP), eventuali arretrati del CCNL, tredicesima mensilità; premio di rendimento extrastandard;

  7. rimborsi spese per partecipazione a corsi o missioni o diarie per trasferte;

  8. altre voci ancora, meno diffuse.

TRATTENUTE: qui troviamo le voci che diminuiscono il lordo della nostra retribuzione; le trattenute possono derivare da una scelta personale del lavoratore (es. iscrizione a fondi pensione) o vengono effettuate in forza di legge (es. addizionale comunale).

Le principali voci sono:

  1. contributo sindacale: è la quota versata per l’iscrizione ad un sindacato;

  2. contributo fondo pensione c/d: è la cifra corrispondente alla percentuale sullo stipendio versata dal dipendente (c/d: conto dipendente) nel proprio fondo pensione;

  3. rata add comunale a.p. : addizionale comunale anno precedente  

  4. rata add regionale a.p. : addizionale regionale anno precedente;

  5. rata add comunale a.c.: addizionale comunale anno corrente;

  6. contribuzione alla cassa assistenza/sanitaria.: contributo effettivamente versato dal lavoratore : “c.san.spimi ctr. Eff”: per la Cassa Assistenza Sanpaolo, è al netto delle decurtazioni aziendali; la voce per la Cassa Sanitaria Intesa è  “contr. Tot. Cassa s. c/d”.

  7. rata ammort.to prestito: eventuale rata di rimborso prestito.

N.B.: nel mese di luglio, nelle colonne COMPETENZE e TRATTENUTE potremmo trovare le singole voci a credito e a debito relative al proprio Mod. 730.

PARTE INFERIORE:

Nella parte inferiore della busta paga troviamo i dati contributivi, i dati fiscali e le detrazioni.

Nei dati contributivi troviamo:

IMP TFR PRV COMPL: quota mensile dell’accantonamento TFR;

TRF PRV COMPL: quota di TFR che il lavoratore versa al fondo pensione (se queste due prime cifre sono uguali, significa che il lavoratore versa il 100%  del proprio TFR al fondo pensione aziendale; altrimenti è rapportata alla percentuale scelta);

IMP PRV COMPL C/AZ: è la cifra imponibile su cui viene calcolato il TFR e l’eventuale versamento aziendale al fondo pensione; è formata dal totale retribuzione fissa e da tutte le voci “fisse” della busta paga, come ad esempio l’indennità di rischio, mentre non vengono conteggiati straordinari o diarie;

CONTR PRV COMPL C/AZ: è la contribuzione versata dall’azienda al fondo pensioni; si aggiunge a quello versato dal lavoratore che abbiamo trovato nelle trattenute (parte centrale);

IMP INPS TOT: è totale delle voci a cui corrisponde nella colonna “prev” la lettera “S” di cui dicevamo più sopra. Su questo totale si calcolano  i contributi dovuti all’Inps da parte del dipendente, nella misura del 9.19%, che troviamo in RIT INPS DIP; per gli apprendisti la ritenuta è ridotta al 5,84%. Può essere compilata anche la casella successiva con RI.AG.TOT. che corrisponde alla ritenuta aggiuntiva dell’1% per la quota, rapportata a mese, di reddito annuo superiore a € 40.765.

Nei dati fiscali abbiamo:

IMP IRPEF MESE: è la base su cui si calcolano le tasse IRPEF. Questo imponibile è determinato togliendo dalla cifra di IMP  INPS TOT le seguenti voci: i contributi previdenziali (RIT INPS DIP e eventuale RI.AG.TOT), i contributi al fondo pensioni  (codice IFCFP: è stessa cifra di FPDIP, in quanto i versamenti del lavoratore al proprio fondo pensione non vengono tassati, non hanno la “S” nella colonna “fisc”), la contribuzione alla cassa assistenza/sanitaria (codice HCSEF), le eventuali voci tassate al 10% , le quali si trovano nella voce IMP DIVERSI (si tratta di premio di produttività e salario incentivante che vengono tassati al 10%, se il lavoratore ha un reddito lordo inferiore a euro 35.000 annuo.

IRPEF LORDA MESE: è calcolata applicando le corrispondenti aliquote di tassazione agli scaglioni di reddito mensili, ottenuti dividendo per 12 gli scaglioni annui. Per questo può essere significativamente più elevata nei mesi dove vi sono erogazioni aggiuntive di premio aziendale o tredicesima, poiché scatta l’aliquota relativa allo scaglione successivo. Comunque l’Irpef è annuale e viene effettuato un conguaglio finale nella retribuzione di dicembre. All’IRPEF LORDA MESE va aggiunta l’eventuale IRPEF DIV di cui sopra (10%) per arrivare al TOTALE IRPEF LORDA.

Nelle detrazioni, troviamo:

ART 13: detrazione per lavoro dipendente;

CONIUGE/1°FIGLIO e N/FIGLI / ALTRI FAM: per chi ha familiari a carico, da dichiarare ogni anno con procedura specifica su Intranet;

TOTALE DETRAZIONI:  è la somma delle caselle precedenti eva sottratta al TOTALE IRPEF LORDA per ottenere il TOTALE IRPEF NETTA.

A questo punto, possiamo “tirare le somme”:

dal TOTALE COMPETENZE togliamo il TOTALE TRATTENUTE, il TOTALE CONTRIBUTI , il TOTALE IRPEF NETTA, e arriviamo finalmente al tanto sudato

NETTO PAGATO!

Naturalmente, questa spiegazione della busta paga non è assolutamente esaustiva di tutte le voci che possono essere presenti, considerando le diverse tipologie di lavoratori e di orari di lavoro, sia pur nell’ambito dello stesso CCNL e quindi partendo dalla stessa paga base: pensiamo per esempio alle indennità di turno, di centralino, di reperibilità, agli “ad personam”, a rimborsi vari, eccetera eccetera.

Anche per quanto riguarda le voci contributive e fiscali, ogni anno può presentare delle differenze dovute a nuove leggi dello Stato.

Crediamo comunque di aver illustrato per lo meno i “meccanismi” di base del nostro cedolino, e restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.

Bruna Vigna

[Per commenti all'articolo: tasso@fisac.net]

Bruna Vigna
Autrice di questo articolo, è uno dei coordinatori FISAC dell'Area Torino, Piemonte Nord, Val d'Aosta
ed è esperta di questioni retributive.
Per contattarla: bruna.vigna@intesasanpaolo.com 

 

 

 

 

 

Tasso - ver.3.0 n.01 - giugno 2009 - FISAC/CGIL Intesa SanPaolo Liguria Piemonte Val d'Aosta - archivio - credits