Non è la prima volta che esprimiamo il nostro punto di vista sul sistema premiante in Banca CRT.

Dai primi benefits introdotti dalla FIDA (ricordate la risalita del salmone?) alle dubbie risorse estreme, ne abbiamo sempre denunciato la totale mancanza di trasparenza e di obiettività.

Consapevoli, tuttavia, che le prestazioni migliori vanno premiate, abbiamo fatto la nostra parte proponendo nelle sedi negoziali (vedi C.I.A.) sistemi più democratici e condivisi.

L’azienda ha costantemente respinto al mittente tali disponibilità, rivendicando l’esclusiva titolarità in materia e continuando ad agire con:

- pressappochismo (la reiterata confusione tra valutazione/riconoscimento della prestazione e del potenziale)

- incapacità nella valutazione e gestione delle risorse umane (rifiuto perentorio nel comunicare la soluzione vera – non la nota di qualifica – al valutato)

- scelta di un sistema oscuro e quasi clandestino (mancata pubblicizzazione dei premiati) per ovviare a tali insufficienze.

Tutto ciò ci era noto, ma non pensavamo che l’incapacità e/o la ristrettezza finanziaria arrivassero al punto da indurre l’azienda ad abdicare al proprio compito di valutare le risorse, per affidarsi invece alla RUOTA DELLA FORTUNA.

L’ultima iniziativa FONDINVEST "dulcis in … fondo", che consegna alla sorte i premi attraverso un gratta e vinci fatto in casa (8.010 buste vincenti su 200.000, di cui 7.660 da lire 100.000), ci pare il punto più basso raggiunto, in una funzione tanto importante della gestione del personale.

Ma quando la misura è colma, qualcosa si mette in moto. Infatti, un gruppo di lavoratrici e lavoratori ha deciso di scrivere alla banca e alla partecipata, assumendosi la responsabilità delle proprie idee.

Pubblichiamo integralmente il testo della lettera, che riteniamo un esempio di dignità e buon senso, invitando chi la dovesse condividere a sottoscriverla.

"Scriviamo questa lettera per dissentire contro l’iniziativa "DULCIS IN … FONDO", che non condividiamo nella forma e nella sostanza e per dare un contributo critico e costruttivo all’Azienda.

Non condividiamo la forma decisamente poco professionale con cui un utile viene diviso in modo casuale e fortuito.

Riteniamo che ognuno, nella sua posizione e nei suoi limiti, contribuisca al conseguimento dei risultati e che quindi l’utile, se c’è, e se non ha altro utilizzo, debba essere diviso in parti uguali come "una tantum" nella forma in cui ognuno può liberamente scegliere come "premiarsi".

E’ inoltre altrettanto offensivo per noi constatare come l’azienda ritenga che i propri collaboratori desiderino principalmente orologi, automobili, stereo, videocamere o gioielli. Ci offende questa lettura dei nostri bisogni meramente consumistica e merceologica, come ci offende la logica della lotteria perché crea ulteriori divisioni e malumori tra i colleghi i quali possono vedere premiato in modo diseguale un uguale sforzo.

Siamo prestatori d’opera e l’azienda per cui lavoriamo compra il nostro tempo e la nostra energia in cambio di un prodotto che riteniamo dignitoso. Non pretendiamo regali speciali per risultati eccezionali, riteniamo che gli utili debbano essere reimpiegati per rendere sempre più vivibile e agevole il nostro lavoro e sempre più competitiva l’azienda. La nostra dignità di lavoratori è un bene che non intendiamo svendere con un "GRATTA E VINCI".

SEGUONO FIRME